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Colazione nella Storia

  • Immagine del redattore: Mauro Cirinei
    Mauro Cirinei
  • 3 apr 2014
  • Tempo di lettura: 1 min

Parliamo di colazione nella Roma antica, in onore ai nostri nuovi appuntamenti con le COLAZIONI NELLA STORIA. In collaborazione con il Centro Culturale “Insieme Per…” andremo a spasso per Roma fermandoci per una sosta deliziosa in angoli caratteristici.

Questi percorsi sono stati pensati per chi ha voglia, e soprattutto modo, di dedicare a se stesso una mattinata rigenerante tra la storia e un buon caffè. Un paio d’ore a spasso per far godere gli occhi, il naso, la bocca e soprattutto la testa. In barba a chi alla stessa ora è seduto alla scrivania in tutt’altre faccende affaccendato. “Ciao tesoro, stamattina ho un impegno importante….torno per pranzo”. Il tesoro può essere sia uomo che donna; sottolineo per i maligni che vedranno questa frase in coniugazione esclusivamente femminile. Anche molti uomini la mattina del martedi possono essere a casa (o per sopravvenuta pensione o per mancanza di occupazione, ahimè).

Lo Ientaculum avveniva tra la terza e la quarta ora, tra le otto e le nove. Si trattava di un pasto sostanzioso composto dai principali nutrienti conosciuti: un bicchiere d’acqua, pane intinto nel vino, fichi, miele, olive, formaggio e in generale i resti della cena precedente. Per i ragazzi era d’uso comprare le focacce dal pistor (fornaio) per la strada, come dice Marziale negli Epigrammi.

Liber XIV, CCXXIII

Adipata

Surgite: iam vendit pueris ientacula pistorCristataeque sonant undique lucis aves.


 
 
 

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