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di vini Siciliani

Questo è il mio primo viaggio in Sicilia in inverno; la prima volta che ho potuto vedere il verde dei prati e l’arancio degli agrumi sugli alberi. Una vera emozione….a parte aver beccato la settimana con le temperature più basse da 20 anni a questa parte, che fortuna.

Questo viaggio insolito per me che da 20 anni vedo gli stessi luoghi in estate; insolito perché ho passato il tempo in giro per città, paesi, prati, campagne, grotte e Cantine, Aziende Agricole, Ristoranti. Il nostro progetto GUSTORIA ci ha infatti aperto nuovi orizzonti delle stesse terre.

Siamo andati a conoscere ed assaggiare alcuni prodotti enogastronomici la cui storia affonda le radici nella notte dei tempi Siciliani. Siamo arrivati oltre la storia e abbiamo scomodato i miti che, da archeologa abituata a controllare le fonti, ho verificato avessero rispondenze materiali con gli scavi.

Pariamo di Moscato di Noto e di Cerasuolo di Vittoria.

IL Moscato di Noto, variante nata poco più di un secolo fa dalla sensibilità enologica del dott. Montoneri - direttore della Cantina Sperimentale di Noto, è una derivazione del Moscato di Siracusa. All'inizio degli anni settanta la stessa Cantina di Noto si fece portavoce della volontà dei produttori ed elaborò il disciplinare di produzione della DOC Moscato di Noto, approvato il 14 Marzo 1974 (Due giorni dopo nascevo io!!!). Secondo lo storiografo Saverio Landolina Nava (quello della meravigliosa Venere di Siracusa) il Moscato può essere ricondotto all’antico vino Pollio Siracusano. Questo vino, introdotto a Siracusa dal mitico fondatore argivo Pollis, e ottenuto dal vitigno Biblio originario della Tracia, avrebbe origine nel VIII sec. a.C. annoverandosi quindi come il più antico vino italiano.

Senza scomodare troppo la mitologia posso dire con maggiore tranquillità che l’attestazione più antica in nostro possesso nel territorio di Noto risale al II sec a.C., grazie alle raffigurazioni di alcuni vasi potori raccolti nella grotta Sbirulia, a pochi chilometri dalla città, dall’archeologo Santocono Russo a inizio del 1800. Si può fare riferimento alle parole di Catone che identifica in zona un apprezzato vino moscato con il nome di Apianae ( per indicarne la predilezione da parte delle api).

Mi piace inoltre menzionare anche il mito dell’origine del Moscato :

Il tiranno di Siracusa di nome Falaride era padre di una bella ma sempre triste fanciulla cieca, amante degli acini dolci di un vitigno della sua città. Un servo del tiranno era stato preposto alla custodia e conservazione del vigneto amato dalla fanciulla e pare che con un ramoscello dovesse scacciare i numerosi insetti che si posavano sui succosi chicchi. Un giorno, vinto dal caldo, il povero servo si addormentò e al suo risveglio trovò le prove del passaggio degli insetti con tanti piccoli buchini sugli acini dell’uva. La fanciulla, non appena quel giorno assaggiò un acino, si meravigliò del nuovo sapore assai più dolce e amabile di sempre. Fu così attribuito il sonno del servo alla dea Demetra che con volontaria azione provocò le punture delle api (e non delle Mosche come parrebbe logico) per addolcire e migliorare il frutto.

Il Cerasuolo di Vittoria:

Attestazioni certe della coltivazione e utilizzo del vino nella zona tra Vittoria e Ragusa risalgono ad una moneta di Kamarina del V sec. a.C. con raffigurate sulla fronte due anfore vinarie, riconoscibili dalla forma con orlo stretto e pancia allungata. Su alcune anfore vinarie rinvenute a Pompei e datate al I sec. d.C. possiamo vedere delle iscrizioni "pictae" che riportano MES e ME. Le due sigle sono state identificate con la parola "Mesopotamio", termine riferito al territorio il cui nome deriva dall’essere posto tra due fiumi (l’Ippari e il Dirillo) e dall’avere un terreno florido e fertile dal quale provenivano grandi quantità di un ottimo vino, il Mesopotamium appunto, menzionato dagli autori romani. Secondo Giovanni Di Stefano, archeologo e direttore del Museo Arccheologico di Kamarina, non è sicuramente un caso se questo territorio, nell’antichità noto come “Plaga Mesopotamium”, in cui era già prodotto un buon vino in età greca e romana, coincida con l’attuale area del Cerasuolo di Vittoria.

Ho visitato due cantine locali per provare i vini e parlare con i produttori.

La Cantina Planeta-Buonivini, con le etichette di Passito di Noto e Cerasuolo di Vittoria, e la Azienda Vinicola Valenti di Ragusa per il Moscato di Noto .


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